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LE VERRUCHE PLANTARI: UN PROBLEMA COMUNE DA CUI DIFENDERSI

Che cosa sono le verruche plantari?
Il termine “verruca” generalmente fa riferimento a piccole escrescenze cutanee le cui caratteristiche sono un ispessimento dello strato corneo e sfumature giallo-grigiastre. Sono provocate da un’infezione virale dovuta ad alcuni ceppi dell’HPV, il virus del Papilloma umano; si presentano in particolare sulle piante dei piedi e sul contorno ungueale.




Le verruche plantari in particolare vengono distinte in tre tipologie:
- Verruche plantari semplici: sono le più frequenti. Generalmente sono giallastre e al tatto si presentano ruvide, spesse e squamose. Di solito si presentano su tallone e pianta del piede, ma è comune che insorgano anche tra le dita del piede. Tendono a espandersi verso l’interno e generalmente provocano dolore quando si cammina.
- Verruche plantari a mosaico: meno frequenti rispetto alle plantari semplici, si presentano come costituite da piccoli elementi che ricordano le tessere di un mosaico (da cui il nome).
- Verruche plantari periungueali: si presentano in prossimità dell’unghia e con il tempo possono arrivare a svilupparsi anche tra unghia e letto ungueale, dando vita a verruche subungueali.

Da cosa possono essere causate le verruche plantari?
Le verruche plantari vengono provocate da alcuni ceppi di HPV. Tra i fattori di rischio che favoriscono l’attecchimento di questi ceppi si annoverano:
- la presenza di lesioni cutanee, che favoriscono l’ingresso dei virus (una pelle sana e senza ferite è più resistente all’attacco virale);
- l’indebolimento delle difese immunitarie (aumenta la suscettibilità all’infezione);
- la condivisione dell’uso di ciabatte e di oggetti per la cura delle unghie;
- indossare scarpe e/o calze che non lasciano traspirare il piede (la pelle macerata è più suscettibile all’infezione);
- camminare scalzi in luoghi a rischio di infezione, come il bordo piscina, gli spogliatoi delle palestre, i piatti delle docce.

Con quali sintomi si manifestano le verruche plantari?
Le verruche plantari si presentano come piccole escrescenze sulle piante dei piedi caratterizzate da pelle ispessita e ruvida al tatto. Il loro colore generalmente tende al giallo e presentano al loro interno piccoli punti neri (vasi sanguigni coagulati). Spesso causano dolore e complicano la deambulazione.

Come si possono prevenire i sintomi delle verruche plantari?
Sebbene si abbiano a disposizione numerose modalità di cura, le verruche risultano difficili da eliminare: esiste, infatti, un alto rischio di recidiva. È molto importante che si esegua un intervento precoce anche per impedire la loro diffusione in altre aree corporee.
Per evitare l’insorgenza delle verruche plantari è opportuno:
- curare l’igiene della pelle (la presenza di lesioni cutanee facilita l’ingresso dei virus, mentre una pelle sana, bene idratata e priva di ferite è più resistente all’attacco virale);
- non camminare a piedi nudi in luoghi frequentati da altri;
- non indossare scarpe che non lascino respirare il piede;
- indossare calze in grado di assorbire il sudore;
- evitare di condividere oggetti “a rischio” di contagio come asciugamani, accappatoi e strumenti per la cura delle unghie;

Trattamenti
Le verruche plantari possono essere resistenti al trattamento mirato alla loro eliminazione e spesso sono necessari interventi multipli. La scelta terapeutica è diversa a seconda del tipo di verruca, della sua posizione, della profondità, del numero e dell’estensione dell’area cutanea colpita.
I trattamenti disponibili sono diversi: in genere il trattamento di prima scelta è dato dall’impiego di soluzioni a base di acido salicilico concentrato in collodio elastico da applicare direttamente sulla verruca per diverse settimane.
È possibile che alcune verruche isolate vengano rimosse con il cucchiaio tagliente, detto curette, con cui è possibile staccare la verruca dal resto della pelle.



NOTA BENE: le informazioni contenute in questa pagina non sostituiscono il parere e le spiegazioni del tuo medico.
(fonte: Humanitas Research Hospital - www.humanitas.it)